Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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E-mail di Claudio Cecchella
Re: Calendari

Caro Bartalini, cari podisti Castelfranchesi,

mi spiace leggere quello che scrivete, poiché mi pare vi sia un fraintendimento di fondo, almeno per il Cims.
E mi limito ad osservare:
  1. il calendario in vigore del Cims costituisce la decisione (in un assemblea dei presidenti regolarmente convocata) in cui eravate presenti o comunque era presente anche il rappresentante del vostro gruppo che non ha fatto parola di quanto oggi leggo;
  2. il calendario in vigore del Cims costituisce il passaggio (quasi unanimemente deliberato e probabilmente espressione anche del vostro gruppo che non rinvengo nei contrari), per una programmazione per anno solare e non più per stagione e quindi - essendo stata ugualmente deliberata la contrarietà a fare un calendario di pochi mesi per il passaggio alla diversa periodizzazione - è l'unica ragione del numero elevato di marce: 79 anziché le consuete 55;
  3. se leggete attentamente il calendario, l'unica novità è costituita - sotto la pressione dei gruppi storici (4 mori e Gruppo Gradi di Cenaia) e soprattutto da enti che sono sorti in modo spontaneo e numeroso negli ultimi anni per manifestare la solidarietà a chi di noi è meno fortunato (Zizzi. Neurocare) - dall'inserimento di sei marce nuove (mi riferisco poi in luglio anche a Stabbia e Levigliani), solo sei marce nuove (!). Di cui 4, dicasi 4, il sabato;
  4. come ho già riferito in risposta alla lettera scherzosa e bonaria di Alvaro Parri (che per tua comodità allego, ma che è stata fatta circolare attraverso il sito), il quale polemizzava sulle corse de sabato, tenuto conto del numero più elevato di manifestazioni, abbiamo inserito nel regolamento un numero minimo di corse e km per vincere il trofeo che non tiene conto di quelle nuove (non quindi 52 ma 45), proprio per non scaricare sui podisti le novità che non ritenevamo opportuno non assecondare;
  5. una apertura, molto limitata invero (4 su un'intera stagione), a qualche manifestazione il sabato, su cui eravamo tranquilli circa la qualità (forse la marcia della Zizzi non è stata di qualità?, forse la marcia Neurcare non è stata di qualità: era organizzata per inciso dallo stesso Cims e dal Marathon club ? forse gruppi come i 4 mori e Gradi di Cenaia non danno garanzia, dopo anni in cui hanno sempre dimostrato di essere all'altezza?), non mi pare lo sconvolgimento che paventate. Poi è giusto eliminare marce del sabato tradizionali come Lucca di notte e Telethon di Cascina?
  6. Parlate di 55 e 60 marce, dunque le marce in calendario del Cims nella stagione da settembre e luglio sono 55, esattamente corrispondenti al limite inferiore del numero da voi proposto.

Ma esiste un ulteriore profilo che viene trascurato nella lettera: quello dell'anagrafe delle tre province, cui prestiamo molta attenzione, con statistiche alla mano, in occasione di ogni premiazione del trofeo: vogliamo dare un futuro al nostro movimento o riproporlo a nostra immagine fino al suo definitivo annientamento? Quale è la strada migliore da percorrere?

Nelle poche manifestazioni del sabato ho visto volti nuovi a cui ho consegnato i libretti del calendario e questi volti nuovi li ho rivisti le domeniche successive e ti posso assicurare si è trattato di qualche decine di giovani, i quali si stanno facendo lentamente trascinare in quel coinvolgimento pieno che sono le Tre province, che è una "malattia" che quando ti prende non ti lascia più.

Vi ringrazio per il contributo e la richiesta che lo conclude: come ben sapete essendo tutte le nostre delibere on line abbiamo convocato per il 29/10 un'assemblea per discutere, oltre al nostro bilancio (una piccola novità che è il vanto del nostro Comitato), anche del tema che proponete, ove attendo la Vostra voce, sperando che tenga conto del mio modesto contributo, che qui esprimo personalmente senza investire il Comitato, nella necessità di dare una risposta rapida ed efficace.

Buone marce anche a Voi tutti e cari saluti.

Claudio Cecchella