Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
Accordo Stato-Regioni
091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
Convenzione con l'AOUP
per la certificazione agonistica e non
Home > Articoli e foto > Articolo
NEL VERDE DI CAPEZZANO

di Maria Luisa Tognelli

Domenica 23 settembre siamo in Versilia, precisamente a Capezzano Pianore per la "Cinque Passi e mi rigiro" di km. 5-12-18 che il G.S.Misericordia, come già da qualche anno, ci ha predisposto puntualmente. Penso che forse, se il nostro Trofeo non ce ne avesse data l'opportunità, pochi di noi avrebbero visitato questa località e forse, per la maggior parte di noi questo nome sarebbe rimasto legato al pane o a qualche dolce da forno che talvolta troviamo sulle nostre tavole.
In realtà Capezzano merita la nostra attenzione, compresa com'è tra la pianura e le verdi colline: la predilesse infatti Ludovico Carlo di Borbone quando era a capo del Ducato di Lucca tra il 1824 ed 1847.
Veramente meravigliosa è la Villa Borbone o delle Pianore, fatta costruire dal duca Roberto di Borbone Parma nel 1888, racchiusa dal folto parco di piante prevalentemente esotiche e di canne di bambù. Ricordiamo, per chi fosse curioso di queste notizie, che all'interno una parte dell'edificio fu sede dell'Istituto Cavanis, prestigiosa scuola privata di studi classici, oggi trasformata in una sorta di Ostello.
Altro luogo da visitare i resti del Castello del Rotaio sull'omonima collina.
Partiti quindi dalla sede della Misericordia, punto logistico della manifestazione podistica, abbiamo fatto un giro in pianura (Via della Carraia, Via Antenna) per dirigerci poi verso la collina, una volta superato il punto di controllo e di ristoro dove abbiamo salutato i podisti della mini. Siamo quindi passati appunto da Villa Borbone dove molti di noi non hanno resistito al desiderio di una visita e sono entrati, vista la possibilità, a dare almeno una rapida occhiata.
La salita si è fatta poi più ripida attraverso uno stretto sentiero e quindi su strada asfaltata per giungere a Monteggiori, paese abitato molto probabilmente fin dal tempo degli Etruschi e successivamente proprietà di Castruccio Castracani (sec.XIV) e poi di Paolo Guinigi (sec.XV) ambedue signori di Lucca.
A Monteggiori breve sosta al ristoro, una scusa tra l'altro per riprendere fiato e per accarezzare due meravigliosi asinelli che stavano lì tranquilli in mezzo a noi, forse non avevano mai visto tante persone tutte insieme.
Il nostro cammino è proseguito su strada asfaltata e non abbiamo potuto non volgere lo sguardo verso le colline circostanti, i vegeti oliveti, i castagneti colmi di ricci, i folti e quasi impraticabili boschi.
I podisti della media ci hanno lasciato poco dopo prendendo verso destra mentre noi abbiamo proseguito godendoci più a lungo la bella mattinata di sole.
Percorrendo poi un piacevole sentiero nel bosco, una serie di spari ci hanno ricordato bruscamente che è aperta la caccia; corri corri ci siamo avvicinati alla base accompagnati dallo scampanio di un alto e bianco campanile, scampanio di campane vere, di quelle di un tempo, non di un gracchiante disco.... ne siamo contenti, anche se logicamente non possiamo pretendere che qualcuno al giorno d'oggi intraprenda il mestiere di....campanaro !
All'arrivo il consueto ristoro e l'altrettanto consueto arrivederci al prossimo anno.