Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
Accordo Stato-Regioni
091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
Convenzione con l'AOUP
per la certificazione agonistica e non
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Risposta del C.I.M.S alla lettera "Ultima marcia" di Aldo Passetti

E' calato il sipario sul 35° Trofeo delle Tre Province, ma non sulle critiche per lo più gratuite e provocatorie che lo hanno travagliato spesso, specialmente durante questo ultimo anno. La critiche sono infatti sempre legittime a patto che siano meditate e motivate e non formulate solo per malcelati motivi elettorali.
Durante questo ultimo mandato può anche darsi che qualcosa non sempre abbia ben funzionato, ma questa è la logica conseguenza di un rinnovamento che per esplicita volontà degli elettori è stato solo parziale.
Uomini nuovi si sono trovati ad affrontare problemi e situazioni per loro nuove ed il "nuovo che è avanzato" ha richiesto e si è giovato, apprezzandolo, del contributo di quel ciarpame da mesi accusato di ogni sciagura. Si ha quasi l'impressione che la lingua italiana, la stupenda lingua di Dante, non abbia per tutti lo stesso significato. Si parla infatti di "pochezza organizzativa", di "qualunquismo", di gestione dilettantistica, accuse che non meriterebbero nemmeno di essere riferite. In particolare l'accusa di qualunquismo potrebbe indurre a pensare ad una superficiale convergenza su ogni problema, oppure ad uno sterile "tutti contro tutti", mentre il democratico scambio di idee c'è sempre stato per cui le decisioni prese sono state quasi sempre il frutto dell'unanimità o comunque della maggioranza.
Quanto ad accuse particolari (marce di Parrana, Vicarello, Pasquetta) il C.I.M.S. ha fatto il possibile per il loro regolare svolgimento, ma chiaramente non ha potuto sanare situazioni imputabili a scarsa sensibilità (se non inaffidabilità) di autorità locali o a difficoltà insorte all'ultimo momento in seno a gruppi organizzatori. Non ci sembra dunque che sia il caso di proseguire su questa strada di malevolenza e di insinuazioni né di continuare una inappropriata e sleale campagna elettorale a tempo indeterminato; né tantomeno è il caso di mettere le mani avanti su quello che sarà il futuro operato del nuovo Comitato, poiché non esiste nessuna grave situazione tale da obbligare alcuno a prendere "decisioni impopolari per il bene dei podisti"; infatti i podisti sono sempre stati tutelati e c'è stato rispetto per tutti.
Quanto "ai personaggi" che dovranno comporre il nuovo Comitato, siamo certi che i podisti-elettori sapranno ben scegliere con la loro testa in piena autonomia.