Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
Accordo Stato-Regioni
091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
Convenzione con l'AOUP
per la certificazione agonistica e non
A Migliarino pisano

di Maria Luisa Tognelli

Dopo tanta pioggia non potevamo che augurarci una mattinata fresca d'autunno, ma soleggiata, ieri 8 ottobre, per la "XXIX Scarpinata Migliarinese" di km.5-9-20 organizzata dal Circolo ACLI locale.
Di prima mattina siamo già abbastanza in brio e mentre si procede alle iscrizioni nel bar del Circolo, non manca chi dà un'occhiata al televisore che trasmette la partenza del Gran Premio di Formula 1.
Ci incamminiamo poi di buona lena attraverso un'estesa ed aperta campagna verso la Fattoria della Tenuta Salviati dove assaporiamo il primo gustoso ristoro, quindi la lunga teoria di podisti si snocciola: ognuno prende il suo ritmo, da solo o con l'abituale compagnia e siamo ancora in mezzo ai fertili campi che ci portano verso una strada asfaltata: qui la maggior parte volge a destra per la 9 km., gli altri proseguono a sinistra per entrare poco dopo nel bosco e raggiungere ben presto Marina di Vecchiano.
Non siamo passati quest'anno davanti alla ormai storica costruzione dove si esercitò Teseo Tesei con i suoi "maiali", ma assai vicino: ricordare il passato non fa mai male.
A Migliarino non ci sono le salite, che in fondo in fondo ci piacciono, ma lo spettacolo che ci ha offerto l'arenile alla foce del Serchio è quanto di più poetico potremmo desiderare.
Sullo sfondo le ardite vette delle Apuane e sull'ampia spiaggia qua e là solitari pescatori sembrano contendersi con i gabbiani i pochi pesci; un po' dappertutto relitti portati dal mare, e più oltre alcuni "birdwatchers" intenti ad osservare uccelli acquatici, dovunque piante tipiche delle dune sabbiose: è questo uno spettacolo che nessun obbiettivo se non l'occhio umano può rendere nella sua pienezza.
Proseguendo nel nostro cammino entriamo di nuovo nei folti e rigoglioso boschi: qui la scena è cambiata ed all'aria salmastra si sostituisce l'acre odore di funghi e di terra bagnata.
Non ci lasciamo tentare dall'abbondanza delle mazze di tamburo, dei pineroli e di qualche raro porcino, ma felici per tanta libertà procediamo verso la meta e all'arrivo, a dir la verità, un po' ci dispiace che la marcia sia finita.