Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
Accordo Stato-Regioni
091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
Convenzione con l'AOUP
per la certificazione agonistica e non
Home > Articoli e foto > Articolo
XI EDIZIONE DELLA PESTICCIATA

di Maria Luisa Tognelli

Con il Trofeo delle Tre Province ormai, come si suol dire, siamo agli sgoccioli, mentre questa estate strana e un po' pazza, come del resto lo è stata anche la primavera, avanza e le sudate per noi podisti sono garantite.
Dell'XI Pesticciata bianco-gialla tutto si può dire meno che definirla "light" come si legge nel volantino curatissimo nelle notizie e nelle avvertenze, ma certamente "bellissima, varissima, lunghissima" tanto per dirla alla Messner, questo sì. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando i"ragazzi" del....Ponte organizzarono la loro prima marcia, e certamente sono cambiate molte cose.

Quest'anno il punto logistico è tornato ad essere quello di sempre, il Circolo del Popolo in località La Catena; i km. proposti 3-6-12-18-35-35, quindi per tutti i gusti.
Alla partenza ci siamo avviati sulla Tosco Romagnola per brevissimo tratto poiché, volgendo a sinistra ci siamo diretti verso Villa Sonnino deviando ben presto sulla destra attraverso un sentiero erboso che ci ha portati a Molino d'Egola. Procedendo poi per via San Saturnino siamo giunti a quella gora dove qualche anno fa era stata allestita una "spiaggia" attrezzata in ogni particolare, tant'è che questo luogo, oggi ai nostri occhi abbastanza squallido era stato trasformato e vivacizzato così bene da apparirci piacevole ed ameno.
Procedendo nel nostro cammino siamo giunti ad una curata e fiorita fattoria dove ci ricordiamo aver fatto anni addietro una bella doccia; al contrario quest' anno tutto è tranquillo, non c'è anima viva. Così iniziamo una salita piuttosto lunga e continua nel bosco, dove l'ombra ci aiuta a velocizzare il passo finchè giungiamo a Montebicchieri, situato sulla vetta di un colle tra le valli dell'Egola e del Chiecina. Questa località fu dei Conti della Gherardesca, passò poi ai Sanminiatesi e quindi a Castruccio Castracani, successivamente fu annessa a Monopoli finchè si arrese, come molti altri centri della zona, ai Fiorentini. Oggi il Castello è adibito a fattoria e residenza padronale; da notare anche la chiesa ed alcune case coloniche, mentre poco rimane delle mura del fortilizio.
Lasciata Montebicchieri, scendiamo piacevolmente attraverso una campagna rigogliosa e ben curata cui si alternano zone boschive e macchia, tanta macchia dove prevale l'inebriante profumo della ginestra, mentre nei giardini delle villette e dei casolari è l'altrettanto inebriante profumo del gelsomino che si impone.
Per via di Buecchio ci dirigiamo verso La Serra, località che si trova lungo la strada che collega la piana dell'Arno con la zona di Montaione e Corazzano. In effetti il continuo saliscendi risulta talvolta abbastanza faticoso specie quando affrontiamo una lunga e dura salita verso Bucciano. Ogni tanto alla nostra vista si staglia la Torre di San Miniato ancora in lontananza e già ci stiamo dirigendo verso Balconivisi: qui troviamo tra l'altro, oltre al ristoro, la deviazione tra la 25 e la 35.
Molto prosaicamente per me Balconivisi è legata al ricordo di gustosi vasetti di salsa al tartufo che qui appunto venivo ad acquistare anni addietro nei giorni della festa che si tiene in ottobre.
Lasciando da parte questi personali ricordi, vorrei sottolineare che Balconivisi si trova su una collina di tufo tra i torrenti Egola e Chiecina e che è stato quasi sempre sotto la giurisdizione di San Miniato; da notare la bella villa-fattoria, dotata di tre torri, appartenuta alla famiglia Strozzi ed una antica chiesa in cotto con campanile a bifore gotiche. Molti i reperti etruschi trovati in questa zona, ora conservati nel Palazzo Comunale di San Miniato.
Ancora dure salite ci portano a Moriolo, borgo fortificato con chiesa dedicata a San Germano: qui davanti ad un abbondante e ricco ristoro cui nessuno sa resistere avviene il ricongiungimento dei due percorsi più lunghi.
Ripartiamo e ci inoltriamo in un bosco molto ombroso, dal fondo assai sconnesso e dissestato e proprio qui ci supera un'allegra brigata che si butta giù precipitosamente in discesa senza paura e c'è chi ha ancora tanto fiato da esibirsi a squarciagola con " o sole mio....". Ma ecco ancora una salita e poi una lunga asfaltata in pianura ai piedi di San Miniato, terminata la quale inizia una dura salita sotto il sole con scale, scalette e di tutto di più che ci porterà alla scalinata del Duomo, accolti da dame e cavalieri in abiti medievali, ed al ristoro da loro gestito; poco oltre ancora una doccia ristoratrice.
Lasciato questo incantevole luogo, percorriamo le vie centrali di San Miniato per volgere poi a sinistra, in salita, per via Pier delle Vigne: mancano ora 3 km. che percorriamo attraverso la campagna finchè giungiamo al "ponte" bianco-giallo de La Catena, toponimo che ci ricorda che un tempo chi passava di qui doveva pagare un pedaggio a Firenze. Anche noi abbiamo simbolicamente pagato il nostro pedaggio, ora la meta è vicina, abbiamo trascorso una mattinata in mezzo agli amici, alle bellezze della natura ed alle testimonianze del passato.