Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
Accordo Stato-Regioni
091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
Convenzione con l'AOUP
per la certificazione agonistica e non
Home > Articoli e foto > Articolo
All'assalto delle Verrucole...
di Claudio Cecchella

Noi pisani, avvezzi alla conquista della Verru'a, in occasione delle numerose marce cascinesi, che tracciano i loro itinerari sui fianchi della leggendaria fortezza pisana, ci siamo cimentati oggi, di epoca più recente (la antica struttura medioevale è stata ampiamente rifatta alla fine del quattrocento, dopo le numerose sollecitazioni dell'Ariosto che ne denunciava la decadenza rivestendo le funzioni di governatore estense), all'assalto del Castello di Verrucole.
Il principio, come di consueto, da Sillicano, piccolo e lontano paese della Valle lucchese, sulle propaggini più settentrionali dell'alpe Apuana, con il passaggio per San Romano e località Verrucole, ove si trova la fortezza.
E stato un vero godimento di luce, natura e storia, oggi - orfano dei consueti compagni impegnati a Buti-condiviso con l'Ulivetese, capitanata da Taccola che si vocifera a capo del "Governo ombra" dopo la recente elezione..e con il Professore, anch'egli impegnato a riorganizzare l'opposizione...
Luce obliqua di primo mattino, che sbiadiva le forme e allungava le ombre, e, man mano che progrediva il pellegrinaggio e la giornata, ne accorciava l'estensione, mentre il sentiero iniziava a bagnarsi di disgelo e assaporare di fieno.
Dopo il passaggio sul fondo valle, l'arrampicata si faceva più erta, attraverso gli antichi selciati, sino al largo piazzale che, in zona ombrosa e settentrionale, ci conduceva all'ingresso della fortezza, di straordinaria bellezza per lo sviluppo in tutta lunghezza, secondo le forme del monte.
Al ritorno la strada spesso deviava per consentirci la visione dei cinque molini, che costituivano l'attività industriale remota del borgo.
La visione dell' Alpe, in contrasto con i primi contrafforti dell'appennino e questa inesorabile metamorfosi della natura, che segna il passaggio all'inverno, con i suoi colori rossi e ocra, hanno ingentilito il nostro sguardo e ci hanno appagati del sacrificio di una levata nel pieno della notte.
Grande cura nei ristori, con biscotti casalinghi, marmellate di conserva, e l'esplosione di attrattive del penultimo.
Ora dopo il monte pensiamo, domenica prossima, al piano viareggino, altra classica che speriamo confortata dalla giornata limpida e invernale di oggi.

A Sillicagnana per la "5 mulini"
di Maria Luisa Tognelli

Il cielo terso, l'aria frizzante, i caldi colori dell'autunno, sullo sfondo le colline ed oltre le austere Alpi Apuane: questo è lo stupendo scenario che si apre dinanzi ai nostri occhi quando, di buon mattino, arriviamo a Sillicagnana, bellissimo paese della Garfagnana.
E la luna è ancora lì, ammiccante, menre il sole cerca di imporsi conquistandosi la giornata. Operazione cartellino piuttosto rapida, infatti non siamo molto numerosi a causa della lontanaza del luogo; ben presto quindi affronteremo la "5 Mulini" per goderci pienamente le bellezze della natura, di luoghi che durante una buona parte dell'anno sono silenziosi, immersi nella loro tranquilla solitudine.
La partenza avviene, come di consueto dal Campo Sporivo mentre commentiamo le differenze climatiche dello scoroso anno dall'atmosfera tipicamente natalizia, con fiocchi di neve e nevischio e lo splendore dell'odierna giornata. I percorsi (km. 2-6-11-18) sono stati in parte modificati. Superato l'Oratorio del Santissimo Crocifisso, affrontiamo uno stretto sentiero in salita per scendere poi verso la cascata percorrendo un tracciato assai scivoloso per le abbondanti piogge dei giorni precedenti e dirigerci quindi verso la Sambuca, borgo sorto sopra una rupe di gabbro rosso, con la sua antica chiesetta e la torre campanaria; le poche abitazioni attorno sembrano quasi ancora chiuse nel loro passato.
Ogni tanto, volgendo lo sguardo verso l'alto, ci appare, quasi mimetizzato, il forte delle Verrucole, possente e suggestivo: è lì che dobbiamo arrivare e proprio da lì oggi finalmente potremo ammirare il panorama a 360° che abbraccia dalla Piana di Castelnuovo al Passo dei Carpinelli. Proseguendo il nostro cammino arriviamo a Mulin Vecchio e poi eccoci ad uno dei tanti ristori presso un agriturismo: sono piacevoli amche le soste perché il percorso è abbastanza faticoso con i suoi continui saliscendi ed il fondo talvolta insidioso. E dovunque volgiamo lo sguardo il nostro animo gioisce per la vista di bellissimi boschi, verdi ed ampie radure, solitari casolari quasi a guardia dei pascoli mentre i castagni hanno quasi del tutto perso le foglie che formano scricchiolanti tappeti al nostro incedere.
Quando poi arriviamo in Piazza san Lorenzo ecco che siamo quasi in cima al Forte, a 600 m.s.l.m. Le Verrucole, dotato di due rocche, quella quadra a sud, quella tonda a nord, nel XII sec. apparteneva ai Berardinghi, passò quindi a Lucca e nel XV sec. agli Estensi che successivamte lo restaurarono. Ai piedi della singolare fortificazione un piccolissimo borgo medievale dallo stesso nome, costituito da poche case, una chiesa ed un campanile.
Passiamo poi da San Romano e quindi rientrando nel bosco, dove l'acqua non manca, percorriamo la zona dei mulini: Mulin di Cuncia, Mulin Muraia e poco dopo un singolare ristoro: "La farmacia del contadino" che, con prodotti genuini, promette salute, mentre poco più avanti, su nastro circolare azionato dall' acqua, si rivolgono gli auguri a tutti i marciatori arrivati fin lì per la Marcia dei "5 Mulini".
Eccoci quindi alla meta dopo una mattinata senza uguali.

Foto

Foto di Mario Pardella